Ultimamente non tollero chi si eleva a giudice in campi artistici e si accanisce nei confronti di personaggi che pur essendo "giudicabili" come chiunque intraprenda una carriera in questi ambiti, hanno comunque lasciato un segno nella storia. Non sopporto i ragazzini che odiano (già termine esagerato) un Vasco Rossi così, perché magari ha trent'anni di carriera alle spalle e qualche strafalcione negli ultimi tempi (per me gli ultimi lavori sono inascoltabili). Non si può considerare una merda uno così. Io non lo amo da fan, ma come si fa ad "odiare" uno che almeno non assomiglia a centomila altri? Vasco ha avuto alle spalle molte persone valide; certo nessuno ha fatto tutto da solo. Possono dire tutto ciò che vogliono, ma ci salissero loro su un palco o collaborassero loro ad un brano prima di dire che non vale niente o che deve addirittura morire non si sa bene perché. Ascoltassero un brano a caso di un album prima del '99.
L'accanimento per sentirsi intellettuali io non lo concepisco, in troppi casi. L'altro è Ligabue che non amo (nello stesso modo) da fan, ma che non è possibile considerare nullità perché anche lui non assomiglia a nessuno ed ha scritto, collaborato, cantato e presentato cose che in qualche modo sono identificabili. E quelli che spopolano nei reality allora che cosa diavolo sono? Va bene la musica ricercata, va bene la musica alternativa, vanno bene i sottovalutati. Vale anche sempre la legge del "se non ti piace non sentirlo". Se Vasco non avesse avuto il riscontro che ha avuto sarebbe forse diventato un Dio per le stesse persone che lo considerano basso, così come l'altro. Non sempre successo e popolarità equivalgono all'essere scarsi, almeno nei due casi che ho citato. Per essere popolari adesso ci vuole poco: una bella faccia ed orde di ragazzine che televotano e si strappano i capelli per un prodotto. Ma Vasco no, per me non è un prodotto, e se poi ci ha pure guadagnato è stato perché ad ogni modo se lo è meritato. Io non capisco perché se si ascolta Battiato si debba automaticamente associare al vomito Vasco. Ognuno ha il suo ed ognuno è il suo. Non c'è la necessità di scartare dalla propria vita il gelato se ci piace la pizza, sono due cose diverse. Questa specie di guerra per sembrare intelligenti in base a ciò che si ascolta non ha senso, la cultura unisce e non sopprime, la cultura sta nell'anima di chi ascolta. Sta in chi riceve il compito di cogliere o non cogliere. La merda è ben altro, i prodotti sono altri per me. Il vero limite sta in chi si chiude nel pensarli come tutta la musica del mondo. Il fatto è che politicamente, musicalmente, sportivamente, la maggior parte della gente preferisce buttare fango su ciò che non segue, piuttosto che sottolineare il bello che c'è in ciò che sceglie di seguire.
M.