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venerdì 8 marzo 2013

Oceano di gomma




Oceano di gomma è una delle canzoni più belle, profonde, dolci e struggenti che io abbia mai ascoltato. Basta ascoltarla per immergersi nel sentimento di un uomo che non sa come rifugiarsi, cosa pensare, come comunicare con un amico che ha perso probabilmente a causa della droga.

Un fiore d'oppio in porcellana e roccia

così lo descrive. Credo sia uno dei versi più belli che io abbia mai letto e che non ci sia bisogno di aggiungere altro. In queste parole si racchiude il senso di tutto il brano in cui lui si ritaglia un piccolo spazio per poter pensare di avere ancora un contatto, anche se solo attraverso un pensiero.


beh almeno tu sei vero
anche se sei solo pensiero
chi di noi due è reale
tu non sei più vivo
e io non sono mai stato capace di amare


Si chiede chi dei due sia più reale, perchè lui è ancora vivo ma ha comunque perso la sua dimensione, in quell' oceano gommoso come l'oppio che ti culla e che ti inganna fino ad ingoiarti.


il prezzo è un po' il mare
sembra che ti culli
ma poi ti vuole ingoiare

Così lui si figura un mondo tutto loro, che magari gli altri faticherebbero a capire, in cui può ancora ritrovare quell'anima dalla quale si sentiva compreso, anche se non c'è più.


tu per me sei vero
sei il mio più dolce pensiero
è solo tuo e mio il finale
credo che per gli altri sia solo
imbarazzante e virtuale


M.N.

domenica 3 marzo 2013

La verità che ricordavo - Afterhours



Sento di avere una milza nel cervello


Il primo verso di questa canzone spiega a mio avviso il senso profondo di tutti quelli che vengono dopo. Potrebbe anche da solo bastare per esprimere un concetto in maniera completa. Lo stato d'animo di molti poeti, il disagio, l'inadeguatezza, la sensibilità profonda può essere definita in una parola "Spleen" (che in inglese significa, appunto, milza).
Per capire meglio il senso della "milza nel cervello", credo sia utile riportare dei versi da Spleen di Baudelaire:

Senza tamburi, senza musica, sfilano funerali
a lungo, lentamente, nel mio cuore: Speranza
piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra
infilza nel mio cranio il suo vessillo nero



Partendo da questo stato d'animo comune a molti poeti, l'angoscia dovuta alla mancata capacità di rapportarsi con il mondo reale, di sentirsene parte o comunque riuscire ad adeguarsi alle sue "leggi" e consuetudini, penso sia semplice avere la chiave per entrare a fondo in questa canzone. Tutto il resto viene da sè.

e il sole sale sopra il continente del male
sopra il quale sto crescendo, migliorando
e dove fingo
di non essermene accorto
che non sto vivendo
sono morto


Non essere più dei bambini e scontrarsi con la realtà, porta ad assumere dei comportamenti "dovuti" e a rinunciare anche a una parte importante di sè. Inevitabilmente ci si sente anche meno vivi, meno sereni e soprattutto meno liberi.

Voglio la verità che ricordavo

Non resta che desiderare di tornare a quando la realtà era per molti versi sconosciuta.


M.N.